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Lega Abruzzo

 

Lega Salvini Premier Nazionale

 

Si Comunica che sabato 5 maggio 2018 presso lo spazio antistante l'Arca (dove si fa il mercato) vi sarà un GAZEBO della LEGA con SALVINI Premier dalle ore 15.00 alle ore 19.00, dove ci si potrà recare per effettuare il tesseramento alla LEGA per l'anno 2018, si invitano tutti i simpatizzanti a dare il loro contributo ed apporto fattivo.

 

 

Si comunica altresì, che nel modello 730 della denuncia dei redditi si può donare il 2 per mille ai Partiti Politici simpatizzanti o di appartenenza, chi lo volesse fare basta inserire il codice D43 e firmare nella colonna 2 per mille per donare alla LEGA.

 

 

 

Le Nostre radici, La nostra Cultura.

 

 

 

 

La clamorosa conferma: importiamo malaria
con gli immigrati dei barconi,
è allarme contagio, clicca sul link e leggi.

http://www.liberoquotidiano.it/news/italia/13261017/malaria--allarme-contagio-dall-africa-importata-immigratio-barconi.html

 

 

Un mediatore culturale che lavora per le commissioni che giudicano gli immigrati ci racconta come i richiedenti asilo s'inventino violenze e persecuzioni

http://m.ilgiornale.it/news/2015/07/30/vi-racconto-tutte-le-bugie-degli-immigrati-che-chiedono-asilo/1156685/

 

 

Non è Possibile aprite il link sotto

http://www.riscattonazionale.net/2017/10/01/i-35-euro-al-giorno-non-bastano-minniti-regala-altri-23-euro-per-ogni-profugo-schiaffo-ai-poveri-italiani/?utm_source=dlvr.it&utm_medium=facebook

 

 

Non qualsiasi Immigrato ma solo i RIFUGIATI

Senza regolarità e legalità non c'è lavoro onesto, con tutti i problemi che questo comporta, che vanno dalle difficoltà economiche e sociali degli immigrati irregolari o clandestini alla necessità di molti di compiere atti delinquenziali per provvedere in qualche modo a loro stessi.
Lo status di rifugiato deve venire concesso solo in presenza delle condizioni previste dal Ministero dell'Interno, in applicazione di quanto sottoscritto nel Trattato di Ginevra e di quanto previsto nel manuale dell'UNHCR del 1992. In particolare: La domanda per ricevere lo status di rifugiato viene accolta quando gli atti di persecuzione denunciati costituiscono una minaccia alla vita o alla libertà della persona. Possono richiedere asilo coloro che non possono o non vogliono tornare nel loro Paese perché temono persecuzioni. Per richiedere il riconoscimento dello "status di rifugiato" è necessario presentare una domanda motivata e, nei limiti del possibile documentata, con l'indicazione delle persecuzioni subite e delle possibili ritorsioni in caso di rientro nel proprio Paese. Il termine “persecuzione” non è definito nella convenzione di Ginevra. Il manuale dell’UNHCR del 1992 chiarisce che “dall’art. 33 della Convenzione di Ginevra del 1951 si può dedurre che costituisce persecuzione ogni minaccia alla vita o alla libertà”. ATTI DI PERSECUZIONE (AI SENSI DELL’ARTICOLO 1A DELLA CONVENZIONE DI GINEVRA RELATIVA ALLO STATUS DEI RIFUGIATI) • atti sufficientemente gravi, per loro natura o frequenza, da rappresentare una violazione grave dei diritti umani fondamentali, in particolare dei diritti per cui qualsiasi deroga è esclusa a norma dell’articolo 15, paragrafo 2, della convenzione europea di salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali, • quando la somma di diverse misure - tra cui violazioni dei diritti umani - ha un impatto sufficientemente grave sulla persona. Dipartimento Federale Sicurezza e Immigrazione – Lega Nord Padania - 2015 E necessario vigilare affinché non venga riconosciuto lo status di rifugiato, e i diritti connessi a tale condizione giuridica, a individui che non rientrano nelle fattispecie qui sopra descritte. Non si può permettere che uno strumento previsto per tutelare oggettive e ben definite condizioni di particolare drammaticità venga utilizzato come escamotage per eludere la Legge italiana sull'immigrazione, in particolare quella di tipo economico. Per quanto riguarda il Regolamento UE n°604/2013 Dublino III che ha superato il regolamento n°343/2003 (Dublino II), cioè il regolamento europeo che determina lo Stato membro dell'Unione Europea competente a esaminare una domanda di asilo in base alla Convenzione di Ginevra, è necessario lavorare per una sua sostanziale revisione. Le regole in esso contenute, sia in materia di competenza degli Stati che di susseguenti trasferimenti di richiedenti asilo dallo Stato in cui si trovano a quelli individuati come competenti, hanno creato un sistema di: diseguaglianza nei differenti esami delle domande d'asilo, raggiri atti a poter presentare la propria domanda nei Paesi con un'alta percentuale di accoglimento delle domande, trasferimenti di persone che si rivelano essere ingiusti e irrispettosi del principio di eguaglianza. In questo contesto diventa difficile pensare che gli effettivi controlli del Ministero dell'Interno italiano possano dare l'effetto sperato, considerando che le domande di asilo vengono accolte ben più facilmente in paesi meno inclini alla verifica dei requisiti legali necessari e che tali riconoscimenti hanno valore legale anche in Italia. Bisogna quindi ripensare l'intero sistema di concessione del diritto d'asilo, in un'ottica che garantisca il rispetto del principio di eguaglianza, dei diritti delle persone e della Legge dei Paesi di destinazione

 

 

 

 

 

 

 

https://www.youtube.com/watch?feature=player_detailpage&v=NJUS9Gck_8c

HANNO PAURA DI QUESTO VIDEO!!! LO CANCELLANO DA INTERNET!!!

 

 

 

VUOI USCIRE DALL’UE MA NON LO SAI

 

Se pensi che la riforma Fornero sia stata un disastro che ha contribuito al drammatico incremento della disoccupazione giovanile e vorresti eliminarla stai chiedendo di uscire dall'UE.
Se pensi che il Jobs Act abbia istituzionalizzato il precariato e condannato le future generazioni all'instabilità perenne e vorresti cancellarlo stai chiedendo di uscire dall'UE.
Se pensi che le privatizzazioni bancarie siano state un fallimento e che le banche in crisi che vengono salvate con risorse pubbliche vadano nazionalizzate stai chiedendo di uscire dall’UE.

Se pensi che i tagli alla sanità pubblica e le sovvenzioni a quella privata siano un’ingiustizia e vorresti ristabilire un equilibrio a favore del sistema sanitario nazionale stai chiedendo di uscire dall’UE.

Se pensi che i tuoi figli abbiano il diritto di andare a scuola in una struttura sicura, accogliente e dotata di tutto l’occorrente per lo svolgimento didattico e che lo Stato non dovrebbe prevedere alcun limite di spesa per queste risorse stai chiedendo di uscire dall’UE.

Se pensi che le strade della tua città o della tua regione versino in condizioni pessime e che lo Stato dovrebbe stanziare risorse aggiuntive per la sicurezza stradale stai sempre chiedendo di uscire dall’UE.

Se pensi che vadano ripristinati controlli sulla circolazione di capitali, merci, servizi e persone, che vada impedito alle imprese che hanno ricevuto risorse pubbliche di delocalizzare, che vadano difese e protette l’agricoltura e l’industria nazionale, che vadano accolte piccole quote di immigrati in relazione alla capacità di assorbimento del mercato del lavoro, allora stai di nuovo chiedendo di uscire dall’UE.

Se pensi che il benessere della collettività si persegua attuando la Costituzione e non proponendo modifiche proposte dagli istituti finanziari che vogliono mettere le mani sullo Stato allora stai chiedendo ancora di uscire dall’UE.

Se condividi tutti o anche solo uno dei punti menzionati precedentemente, forse ancora non l’hai capito, ma stai chiedendo che l’Italia abbandoni l’Unione Europea. Dentro l’UE si fa quello che l’UE chiede.

E cose chiede l’UE?

1. Di ridurre il debito pubblico. Come? Tassando patrimoni e risparmi (IMU e affini), cioè sottraendo ricchezza alle famiglie, e tagliando la spesa pubblica, cioè chiudendo ospedali, accorpando plessi scolastici e imputando sempre più costi all'utenza (ticket per accedere alle prestazioni sanitarie, talvolta più alti del costo di una prestazione equivalente erogata da un privato, o contributi “volontari” per comprare il necessario per la didattica o talvolta persino la carta igienica);

2. Di mantere bassa l’inflazione. Come? Tassando i consumi (aumenti IVA, che servono anche a nutrire il bilancio dell’UE) e comprimendo la domanda di beni attraverso politiche di deflazione salariale (licenziamenti più facili e in generale contratti con meno protezioni per rendere i lavoratori più “accomodanti”, minacce di outsourcing finalizzate a promuovere riduzioni degli stipendi o condizioni di lavoro sempre meno umane).

Eccellente riflessione di Gianluca Baldini

 

 

 

 

 

https://www.youtube.com/watch?feature=player_detailpage&v=mp_cxjWIxIE

Sgarbi show furioso contro l'euro, gli italiani non volevano l'euro, non l'hanno scelto

 

 

 

 

 

 

https://www.youtube.com/watch?feature=player_detailpage&v=lLywe5W1Tt0

 

17 anni fa senza euro Italia quarta potenza mondiale, adesso siamo schiavi dei vincoli europei

 

 

 

 

 

 

 

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