VUOI USCIRE DALL’UE MA NON LO SAI
Se pensi che la riforma Fornero sia stata
un disastro che ha contribuito al drammatico incremento
della disoccupazione giovanile e vorresti eliminarla
stai chiedendo di uscire dall'UE.
Se pensi che il Jobs Act abbia istituzionalizzato il
precariato e condannato le future generazioni
all'instabilità perenne e vorresti cancellarlo stai
chiedendo di uscire dall'UE.
Se pensi che le privatizzazioni bancarie siano state un
fallimento e che le banche in crisi che vengono salvate
con risorse pubbliche vadano nazionalizzate stai
chiedendo di uscire dall’UE.
Se pensi che i tagli alla sanità pubblica
e le sovvenzioni a quella privata siano un’ingiustizia e
vorresti ristabilire un equilibrio a favore del sistema
sanitario nazionale stai chiedendo di uscire dall’UE.
Se pensi che i tuoi figli abbiano il
diritto di andare a scuola in una struttura sicura,
accogliente e dotata di tutto l’occorrente per lo
svolgimento didattico e che lo Stato non dovrebbe
prevedere alcun limite di spesa per queste risorse stai
chiedendo di uscire dall’UE.
Se pensi che le strade della tua città o
della tua regione versino in condizioni pessime e che lo
Stato dovrebbe stanziare risorse aggiuntive per la
sicurezza stradale stai sempre chiedendo di uscire
dall’UE.
Se pensi che vadano ripristinati
controlli sulla circolazione di capitali, merci, servizi
e persone, che vada impedito alle imprese che hanno
ricevuto risorse pubbliche di delocalizzare, che vadano
difese e protette l’agricoltura e l’industria nazionale,
che vadano accolte piccole quote di immigrati in
relazione alla capacità di assorbimento del mercato del
lavoro, allora stai di nuovo chiedendo di uscire
dall’UE.
Se pensi che il benessere della
collettività si persegua attuando la Costituzione e non
proponendo modifiche proposte dagli istituti finanziari
che vogliono mettere le mani sullo Stato allora stai
chiedendo ancora di uscire dall’UE.
Se condividi tutti o anche solo uno dei
punti menzionati precedentemente, forse ancora non l’hai
capito, ma stai chiedendo che l’Italia abbandoni
l’Unione Europea. Dentro l’UE si fa quello che l’UE
chiede.
E cose chiede l’UE?
1. Di ridurre il debito pubblico. Come?
Tassando patrimoni e risparmi (IMU e affini), cioè
sottraendo ricchezza alle famiglie, e tagliando la spesa
pubblica, cioè chiudendo ospedali, accorpando plessi
scolastici e imputando sempre più costi all'utenza
(ticket per accedere alle prestazioni sanitarie,
talvolta più alti del costo di una prestazione
equivalente erogata da un privato, o contributi
“volontari” per comprare il necessario per la didattica
o talvolta persino la carta igienica);
2. Di mantere bassa l’inflazione. Come?
Tassando i consumi (aumenti IVA, che servono anche a
nutrire il bilancio dell’UE) e comprimendo la domanda di
beni attraverso politiche di deflazione salariale
(licenziamenti più facili e in generale contratti con
meno protezioni per rendere i lavoratori più
“accomodanti”, minacce di outsourcing finalizzate a
promuovere riduzioni degli stipendi o condizioni di
lavoro sempre meno umane).
Eccellente riflessione di Gianluca
Baldini
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